Montecalvo Irpino  30 ottobre 2002

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Sentenza G. Beatrice
                                                                                                                                                   dal sito - www.ilmattino.it


Sentenza choc: solo 8 anni al serial killer

Il serial killer di Montecalvo Irpino, Giovanni Beatrice, è stato condannato ad otto anni di reclusione per aver strangolato, nel dicembre del 2000, una anziana di Montecalvo Irpino, Beatrice Iorio, che dormiva tranquillamente nella sua abitazione. L’uomo, due anni prima, nel 1998, aveva ucciso un’altra anziana, sempre a Montecalvo, Virginia La Vigna. Anche in quell’occasione approfittò della solitudine della vecchina per strangolarla e rapinarla. Per quel delitto fu processato e prosciolto con formula piena. Gli investigatori non riuscirono a trovare le prove del suo delitto. Durante il processo l’uomo più volte urlò la sua innocenza, la sua estraneità ai fatti.
Nel novembre del 2001, preso dai rimorsi, Giovanni Beatrice si consegnò spontaneamente alla giustizia confessando i due delitti. Per l’omicidio La Vigna, però, come prevede il nostro codice, non è stato possibile processarlo una seconda volta. E così l’ha fatta franca.
Per l’uccisione della Iorio, ieri è stato processato e giudicato. Ha rimediato soltanto otto anni di reclusione. La sentenza emessa ieri dalla Corte di Assise del tribunale di Ariano Irpino sarà anche tecnicamente perfetta (all’imputato è stata riconosciuta la seminfermità di mente, le attenuanti per aver confessato, la riduzione per aver richiesto il rito abbreviato) ma lascia un senso di amarezza.
È pur vero che Beatrice, a quest’ora, se non avesse spontaneamente confessato i suoi crimini, invece che nelle patrie galere sarebbe ancora in libertà. Ma la sentenza di ieri non fa che confermare i mali che affliggono la giustizia. Otto anni per due omicidi sono difficili da comprendere. Per i familiari delle vittime, ma anche per tutti noi. E l’avvocato difensore di Beatrice, addirittura, non esclude che possa ricorrere in appello per una ulteriore riduzione di pena.
l. v.


Otto anni al serial killer di Montecalvo
 

Si è concluso, con una condanna a otto anni di reclusione, il processo a carico di Giovanni Beatrice per l'omicidio di Beatrice Iorio. Il giudice Scarlato si è espresso poco dopo le 13 di ieri, dopo oltre un'ora di camera di consiglio.
Una sentenza che soddisfa in pieno l'avvocato dell'imputato, Alessio La Zazzera, meno il pm Amato Barile. Riconosciuta la semi-infermità mentale. Questi, infatti, nella requisitoria finale, aveva chiesto per Beatrice una pena di dodici anni di reclusione con l'aggravio della dichiarazione di pericolosità sociale e il ricovero presso una casa di cura psichiatrica. Diversa è stata la valutazione del giudice che ha tenuto conto della confessione spontanea presentata dall'imputato. «Una pena - ha dichiarato l'avvocato della difesa - non esclusivamente punitiva ma destinata, oltremodo, anche ad un recupero dell'imputato dal punto di vista sociale». I fatti si svolsero pochi giorni prima del Natale 2000, nella notte tra il 21 e il 22 dicembre.
Giovanni Beatrice strangolò, apparentemente senza motivo, l'anziana Beatrice Iorio, nell'abitazione della donna, a Montecalvo Irpino. Quasi un anno dopo, il 22 novembre 2001, l'imputato, già sospettato dell'omicidio, si presentò spontaneamente, e da solo, presso la questura di Avellino, dove rilasciò piena confessione. In quell'occasione, il Beatrice ammise di essere stato l'autore, nel 1998, anche dell'omicidio di un'altra anziana di Montecalvo, Virginia La Vigna. Accusato di questo delitto, però, era stato già processato ed assolto con formula piena. Di qui l'impossibilità di riaprire l'iter giudiziario. Diversa, invece, la vicenda nel caso dell'omicidio Iorio. Dopo circa un anno da quel giorno di novembre, quando Giovanni Beatrice fu immediatamente recluso presso il penitenziario di Ariano Irpino, si è concluso il processo a suo carico.
Difficilmente l'avvocato della difesa presenterà appello anche se, giustamente, lascia ogni discorso in sospeso. «Preferisco aspettare - conferma La Zazzera - che venga pubblicata la sentenza prima di decidere se fare o meno appello. Del resto, non potevamo chiedere di più, è la pena minima per la confessione di omicidio». Pare essere definitivamente conclusa la vicenda che, poco meno di due anni fa, sconvolse la comunità di Montecalvo. La sentenza era molto attesa in paese, soprattutto per mettere la parola fine ad una triste storia che aveva portato la cittadina ufitana alla ribalta della cronaca nazionale.

MICHELE DI LEO



PER IL DELITTO DI UN’ALTRA ANZIANA AVVENUTO NEL ’98
«L’ho ammazzata io». Ma la legge non può punirlo

La sua vicenda fece scalpore a livello nazionale. Era stato assolto in primo grado, e con formula piena, nonostante alcuni sospetti, dall’accusa di avere ucciso una pensionata di Montecalvo Irpino, Virginia La Vigna. Qualche tempo dopo il delitto, avvenuto nel 1998 in una modesta abitazione del paese, Giovanni Beatrice confessò di essere stato lui l’autore del delitto che sconvolse la piccola comunità di Montecalvo Irpino. Troppo tardi per la giustizia. Non si poteva più procedere. Il serial killer, che nel frattempo aveva ucciso ancora, l’aveva fatta franca. Stavolta, in questura, ad Avellino, dove si era recato da solo, aveva confessato un altro omicidio, ancora una pensionata, ancora di Montecalvo. Si trattava di Beatrice Iorio. Confessione spontanea. E questo, insieme alla semi infermità di mente, gli è valso la mite condanna di ieri, «solo» otto anni. Due omicidi, dunque. L’ombra del serial killer che aleggiava sul piccolo comune irpino si era dissolta. Con buona pace dei morti ammazzati e delle coscienze. Otto anni sono bastati per tacitare tutto. Per chiudere la pratica e per dissipare i sospetti. Beatrice pagherà il suo debito con la giustizia italiana.

 

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