Sentenza choc: solo 8 anni al serial killer
Il serial killer di Montecalvo Irpino, Giovanni
Beatrice, è stato condannato ad otto anni di reclusione per aver
strangolato, nel dicembre del 2000, una anziana di Montecalvo Irpino,
Beatrice Iorio, che dormiva tranquillamente nella sua abitazione.
L’uomo, due anni prima, nel 1998, aveva ucciso un’altra anziana, sempre
a Montecalvo, Virginia La Vigna. Anche in quell’occasione approfittò
della solitudine della vecchina per strangolarla e rapinarla. Per quel
delitto fu processato e prosciolto con formula piena. Gli investigatori
non riuscirono a trovare le prove del suo delitto. Durante il processo
l’uomo più volte urlò la sua innocenza, la sua estraneità ai fatti.
Nel novembre del 2001, preso dai rimorsi, Giovanni Beatrice si consegnò
spontaneamente alla giustizia confessando i due delitti. Per l’omicidio
La Vigna, però, come prevede il nostro codice, non è stato possibile
processarlo una seconda volta. E così l’ha fatta franca.
Per l’uccisione della Iorio, ieri è stato processato e giudicato. Ha
rimediato soltanto otto anni di reclusione. La sentenza emessa ieri
dalla Corte di Assise del tribunale di Ariano Irpino sarà anche
tecnicamente perfetta (all’imputato è stata riconosciuta la seminfermità
di mente, le attenuanti per aver confessato, la riduzione per aver
richiesto il rito abbreviato) ma lascia un senso di amarezza.
È pur vero che Beatrice, a quest’ora, se non avesse spontaneamente
confessato i suoi crimini, invece che nelle patrie galere sarebbe ancora
in libertà. Ma la sentenza di ieri non fa che confermare i mali che
affliggono la giustizia. Otto anni per due omicidi sono difficili da
comprendere. Per i familiari delle vittime, ma anche per tutti noi. E
l’avvocato difensore di Beatrice, addirittura, non esclude che possa
ricorrere in appello per una ulteriore riduzione di pena.
l. v.
Otto anni al serial killer di Montecalvo
|
Si è concluso, con
una condanna a otto anni di reclusione, il processo a carico di Giovanni
Beatrice per l'omicidio di Beatrice Iorio. Il giudice Scarlato si è
espresso poco dopo le 13 di ieri, dopo oltre un'ora di camera di
consiglio.
Una sentenza che soddisfa in pieno l'avvocato dell'imputato, Alessio La
Zazzera, meno il pm Amato Barile. Riconosciuta la semi-infermità
mentale. Questi, infatti, nella requisitoria finale, aveva chiesto per
Beatrice una pena di dodici anni di reclusione con l'aggravio della
dichiarazione di pericolosità sociale e il ricovero presso una casa di
cura psichiatrica. Diversa è stata la valutazione del giudice che ha
tenuto conto della confessione spontanea presentata dall'imputato. «Una
pena - ha dichiarato l'avvocato della difesa - non esclusivamente
punitiva ma destinata, oltremodo, anche ad un recupero dell'imputato dal
punto di vista sociale». I fatti si svolsero pochi giorni prima del
Natale 2000, nella notte tra il 21 e il 22 dicembre.
Giovanni Beatrice strangolò, apparentemente senza motivo, l'anziana
Beatrice Iorio, nell'abitazione della donna, a Montecalvo Irpino. Quasi
un anno dopo, il 22 novembre 2001, l'imputato, già sospettato
dell'omicidio, si presentò spontaneamente, e da solo, presso la questura
di Avellino, dove rilasciò piena confessione. In quell'occasione, il
Beatrice ammise di essere stato l'autore, nel 1998, anche dell'omicidio
di un'altra anziana di Montecalvo, Virginia La Vigna. Accusato di questo
delitto, però, era stato già processato ed assolto con formula piena. Di
qui l'impossibilità di riaprire l'iter giudiziario. Diversa, invece, la
vicenda nel caso dell'omicidio Iorio. Dopo circa un anno da quel giorno
di novembre, quando Giovanni Beatrice fu immediatamente recluso presso
il penitenziario di Ariano Irpino, si è concluso il processo a suo
carico.
Difficilmente l'avvocato della difesa presenterà appello anche se,
giustamente, lascia ogni discorso in sospeso. «Preferisco aspettare -
conferma La Zazzera - che venga pubblicata la sentenza prima di decidere
se fare o meno appello. Del resto, non potevamo chiedere di più, è la
pena minima per la confessione di omicidio». Pare essere definitivamente
conclusa la vicenda che, poco meno di due anni fa, sconvolse la comunità
di Montecalvo. La sentenza era molto attesa in paese, soprattutto per
mettere la parola fine ad una triste storia che aveva portato la
cittadina ufitana alla ribalta della cronaca nazionale.
MICHELE DI LEO
PER IL DELITTO DI UN’ALTRA ANZIANA AVVENUTO NEL ’98
«L’ho ammazzata io». Ma la legge non può punirlo
La sua vicenda fece scalpore a livello nazionale. Era
stato assolto in primo grado, e con formula piena, nonostante alcuni
sospetti, dall’accusa di avere ucciso una pensionata di Montecalvo
Irpino, Virginia La Vigna. Qualche tempo dopo il delitto, avvenuto nel
1998 in una modesta abitazione del paese, Giovanni Beatrice confessò di
essere stato lui l’autore del delitto che sconvolse la piccola comunità
di Montecalvo Irpino. Troppo tardi per la giustizia. Non si poteva più
procedere. Il serial killer, che nel frattempo aveva ucciso ancora,
l’aveva fatta franca. Stavolta, in questura, ad Avellino, dove si era
recato da solo, aveva confessato un altro omicidio, ancora una
pensionata, ancora di Montecalvo. Si trattava di Beatrice Iorio.
Confessione spontanea. E questo, insieme alla semi infermità di mente,
gli è valso la mite condanna di ieri, «solo» otto anni. Due omicidi,
dunque. L’ombra del serial killer che aleggiava sul piccolo comune
irpino si era dissolta. Con buona pace dei morti ammazzati e delle
coscienze. Otto anni sono bastati per tacitare tutto. Per chiudere la
pratica e per dissipare i sospetti. Beatrice pagherà il suo debito con
la giustizia italiana.
|
Argomenti correlati:
Giovanni Beatrice - Profilo |
|