Grande paura
durante la notte presso lo scalo ferroviario di Montecalvo Irpino: il
fiume Miscano ha rotto gli argini ed ha inondato le case vicine nei pressi
del passaggio a livello posto sulla ex ss. 414. Un’officina meccanica, una
carrozzeria ed un grosso capannone di un centro per la revisione delle
auto sono stati inondati e le autovetture che vi erano parcheggiate sono
state invase dalle acque. Anche gli abitanti delle case che affacciano sul
fiume hanno corso serio pericolo. Molta la paura. Lo stato d’allerta
permane, alla luce delle piogge delle ultime ore.
La paura è stata tanta durante la notte appena trascorsa. Erano oltre
quarant'anni, come ricordano gli anziani del paese, che la piena del fiume
Miscano non raggiungeva tale portata. La furia distruttrice del fiume ha
completamente "spazzato" via la vegetazione che, per la pochezza della
portata negli anni, era cresciuta nel letto, all'altezza del piazzale
della stazione ferroviaria. Una situazione indubbiamente straordinaria,
che ha determinato l’intervento delle autorità locali e dei mezzi di
soccorso. All’opera i vigili del fuoco e i carabinieri. Alcune case rurali
costruite nelle vicinanze delle sponde del fiume sono state sgombrate.
Sono intervenuti, nella notte, i carabinieri della locale stazione con il
comandante Vernucci.
Constatata la gravità della situazione, i rappresentanti dell'Arma hanno
chiesto aiuto ai colleghi della compagnia di Ariano Irpino, al comando del
capitano Piasentin e ai vigili del fuoco della centrale operativa di
Avellino che sono subito intervenuti. La linea ferroviaria Napoli-Foggia,
all'altezza dello scalo montecalvese, per allegamento, è rimasta
interrotta. Il primo treno che ha transitato, verso le 11, è stato un
Intercity. Le campagne dei territori di Montecalvo Irpino e di Casalbore,
confinanti con il Miscano, sono tutte allagate. Una industria di
conglomerati bituminosi e cementizi, ubicata sulle sponde del fiume, è
rimasta allagata e la strada di collegamento alla stessa è stata, in
parte, distrutta dalla furia delle acque e dai tronchi che la piena
trascinava a valle.
Erano decenni che un fatto del genere non accadeva. Il prelievo degli
inerti, il disboscamento, la mancata regimentazione delle acque, la
pioggia ininterrotta hanno provocato il disastro. A subire i danni
maggiori, oltre alle case e agli abitanti, anche all’ambiente. Dall'altra
parte del crinale del monte dove sorge Montecalvo, anche l'altro fiume, l'Ufita,
ha tracimato invadendo i campi. La SS 414, per frane, è rimasta chiusa.
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