La
fiera da sempre, ha rivestito un ruolo importante nel contesto
socio-economico per la nostra comunità, peccato che le tante occasioni non
hanno ricevuto l’attenzione necessaria per dare alla fiera un marchio in uno
o più settore, che la rendessero particolare e attrattiva.
Quest’anno penso per la prima volta dal dopoguerra, un Amministrazione
Comunale, (valuto l’iniziativa non la gestione) ha messo mano a qualcosa che
andava fatto già da tempo, perché la fiera è diventata in effetti, un buon
mercato di città, bisogna ricercare tutte quelle iniziative che possono far
crescere e conoscere i prodotti della nostra comunità, che grazie a Dio,
riescono a mantenere tutte quelle caratteristiche di genuinità e di
apprezzamento nel degustarle.
Bisogna riconoscere, che il progetto intrapreso, di costituire un “Ente
Fiera” ci permette di fare altri passi necessari al fine di caratterizzare e
innovare questa iniziativa, che possa essere occasione per tutti, di far
conoscere e apprezzare, la fiera, i sapori, la storia e la religiosità, ciò
deve avere il supporto e la fattiva partecipazione, dall’Amministrazione,
all’Opposizione, alle Associazioni presenti sul territorio, al costituente
comitato dei commercianti e della Parrocchia.
Con questo spirito, avremmo un duplice effetto, il primo è quello di
compattare tutte le forze sane del paese, che possano portare un vantaggioso
attaccamento alla storia e alle nostre tradizioni, l’altro è quello di
evitare, come è sempre capitato che comunità senza “arte e ne parte” ci
rubino le idee o meglio le tradizioni e ne fanno occasione o manifestazione
per la loro comunità.
Un ultimo appello, voglio rivolgerlo ai panificatori, che in questi anni,
hanno saputo mantenere alta la tradizione del processo di panificazione,
perché possano contribuire alla crescita e allo sviluppo economico di questa
comunità, in quanto ci sono le condizioni, le capacità e soprattutto un
grande apprezzamento del prodotto nel mercato.
nella foto: prodotti tipici esposti in
fiera |