Suona la tromba Gio'... quel cazzo di gallo ha fatto
un'altra volta le orine...
Ore 8,00 di un giorno comune: Che la favola abbi inizio, tuonò
dall'olimpo, il Signore.
Allora, il grande palcoscenico aprì i battenti.
Tuttti indistintamenti, si precipitarono a dare inizio allo spettacolo.
In principio, in verita', si stava bene tanto che Ugo era beato in
quell'ambiente ove non si doveva scegliere perche' tutti vivevano per il
bene comune.
Questo fino a quando Giulio capì di essere piu' forte o furbo rispetto
agli altri e allora congiure, botte, ingiurie, persino Luigino, preso
dalla foga, piscio' senza inibizione vicino alla macchina di
Carlo...insomma venne il gran casino.
Ugo cerco' di fermare l'inizio del tempo: " ragazzi non facciamo
cazzate, calmate i vostri ormoni, ...vi prego..." tutto fu vano, perche'
il copione doveva essere scritto:
l'alba della storia nasceva.
Mentre il tempo con le sue grosse fauci inizio a masticare, piegare,
innovare gli esseri e le cose del mondo, la storia si accumulava di
avvenimenti, circostanze, sentimenti... tutto insieme nel grande mistero
del bene contrapposto al male.
Di fronte a questo divenire Ugo resto' sbalordito girando lo sguardo
alla storia vide e rivide avvenimenti ( anche se con protagonisti
diversi ) permanenti.
"Ma cosa stiamo facendo" urlo' a squarciagola al silenzio "pensavo che
il tempo portasse gli uomini in avanti e invece Roberto picchia ancora
la moglie, il Giudizio di Agrigento assolve i geni di Hitler, quel porco
di Camillo caca sempre su tutto e non ultimo gli alberghi della catena
"Il lavoro rende liberi" chiudono e riaprono alla faccia della storia,
del bene e di tutti i presenti e futuri.
Il tempo scorre ma gli avvenimenti si aggrappano alle idee permanenti
reincarnate di volta in volta nella follia dell'essere tanto che il
futuro si potrebbe prospettare e definire come le infinitesime
riproposizione dei fatti.
Il tempo rinnova solo gli scenari su cui gli avvenimenti si prospettano,
per cui se prima si ammazzava con la decapitazione oggi si usa la sedia
elettrica, domani...(forse ritormeremo al monte Taigeto).
Al cospetto di questo squallore la coscienza storica e' debole, le nuove
generazioni sono ormai la garanzia della non coscienza perche' la storia
non e' piu' principio, regola e maestra per impiantare e modificare le
nell' amore le societa' future.
E' passato molto tempo e Ugo non vive piu' in via Terra N. 000, ma si e'
trasferito in via Purgatorio, 2 . L'ultimo suo giorno, ricordo, disse:
"sono stato uomo, la vita l'ho vissuta sempre per il bene comune ma ora
mi rendo conto che non c'é stata mai per l'umanita la Verita', ma le
tante verità.
Forse ho preteso l'impossibile, voler essere bianco e nero, alto e
basso, ricco e povero, uomo e donna. bambino e vecchio, forte e
debole....... ahimé gli uomini non vogliono più ricordar di essere stati
uguali... ...adesso basta.....!!! finalmente chiudo la porta". Vivendo
fuori dall' impermanenza della carne Ugo vede che le parti del tempo
(passato presente e futuro) non sono altro che le componenti di un
grosso scatolone terreno in cui i dati dei fatti vengono giocati
freneticamente dalle relazioni umane e nulla può condurre nella parità
la sola impermanenza reale umana.
Trasferitosi presso la nuova dimora Ugo domando' al Padrone: "perche'
questo indirizzo" . Il padrone: " per quel Cazzo improprio e non
autorizzato di quel giorno comune".
P.S.:Ama e fai ciò che vuoi. (S. Agostino )
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