Montecalvo Irpino    ottobre 2002

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Pagine personali - L' impermanenza dell' essere

 

Suona la tromba Gio'... quel cazzo di gallo ha fatto un'altra volta le orine...
Ore 8,00 di un giorno comune: Che la favola abbi inizio, tuonò dall'olimpo, il Signore.
Allora, il grande palcoscenico aprì i battenti.
Tuttti indistintamenti, si precipitarono a dare inizio allo spettacolo.
In principio, in verita', si stava bene tanto che Ugo era beato in quell'ambiente ove non si doveva scegliere perche' tutti vivevano per il bene comune.
Questo fino a quando Giulio capì di essere piu' forte o furbo rispetto agli altri e allora congiure, botte, ingiurie, persino Luigino, preso dalla foga, piscio' senza inibizione vicino alla macchina di Carlo...insomma venne il gran casino.
Ugo cerco' di fermare l'inizio del tempo: " ragazzi non facciamo cazzate, calmate i vostri ormoni, ...vi prego..." tutto fu vano, perche' il copione doveva essere scritto:
l'alba della storia nasceva.
Mentre il tempo con le sue grosse fauci inizio a masticare, piegare, innovare gli esseri e le cose del mondo, la storia si accumulava di avvenimenti, circostanze, sentimenti... tutto insieme nel grande mistero del bene contrapposto al male.
Di fronte a questo divenire Ugo resto' sbalordito girando lo sguardo alla storia vide e rivide avvenimenti ( anche se con protagonisti diversi ) permanenti.
"Ma cosa stiamo facendo" urlo' a squarciagola al silenzio "pensavo che il tempo portasse gli uomini in avanti e invece Roberto picchia ancora la moglie, il Giudizio di Agrigento assolve i geni di Hitler, quel porco di Camillo caca sempre su tutto e non ultimo gli alberghi della catena "Il lavoro rende liberi" chiudono e riaprono alla faccia della storia, del bene e di tutti i presenti e futuri.
Il tempo scorre ma gli avvenimenti si aggrappano alle idee permanenti reincarnate di volta in volta nella follia dell'essere tanto che il futuro si potrebbe prospettare e definire come le infinitesime riproposizione dei fatti.
Il tempo rinnova solo gli scenari su cui gli avvenimenti si prospettano, per cui se prima si ammazzava con la decapitazione oggi si usa la sedia elettrica, domani...(forse ritormeremo al monte Taigeto).
Al cospetto di questo squallore la coscienza storica e' debole, le nuove generazioni sono ormai la garanzia della non coscienza perche' la storia non e' piu' principio, regola e maestra per impiantare e modificare le nell' amore le societa' future.
E' passato molto tempo e Ugo non vive piu' in via Terra N. 000, ma si e' trasferito in via Purgatorio, 2 . L'ultimo suo giorno, ricordo, disse: "sono stato uomo, la vita l'ho vissuta sempre per il bene comune ma ora mi rendo conto che non c'é stata mai per l'umanita la Verita', ma le tante verità.
Forse ho preteso l'impossibile, voler essere bianco e nero, alto e basso, ricco e povero, uomo e donna. bambino e vecchio, forte e debole....... ahimé gli uomini non vogliono più ricordar di essere stati uguali... ...adesso basta.....!!! finalmente chiudo la porta". Vivendo fuori dall' impermanenza della carne Ugo vede che le parti del tempo (passato presente e futuro) non sono altro che le componenti di un grosso scatolone terreno in cui i dati dei fatti vengono giocati freneticamente dalle relazioni umane e nulla può condurre nella parità la sola impermanenza reale umana.
Trasferitosi presso la nuova dimora Ugo domando' al Padrone: "perche' questo indirizzo" . Il padrone: " per quel Cazzo improprio e non autorizzato di quel giorno comune".


P.S.:Ama e fai ciò che vuoi. (S. Agostino )

 

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